MOUNT ADAMELLO: 21-08-2010
Considerazioni: partenza il venerdì sera alla volta del rifugio Prudenzini, al gestore e al personale vanno tutti i nostri più sentiti ringraziamenti per il trattamento e l'ospitalità, un grazie per la carbonara (squisita!) e per l'arancino (squisito anche quello) , ma soprattutto un grazie per averci fatto sentire come a casa. Sabato mattina sveglia prestissimo, obbiettivo Monte Adamello, direzione passo Salarno, il sentiero sale regolare risultando estremamente camminabile, l' attraversamento del pian di neve, anche se fisicamente meno impegnativo è risultato un calvario, la temperatura percepibile era da forno crematorio. Risalita dalle "roccette", con qualche breve pezzetto di arrampicata, fino alla campana in vetta. Discesa lungo la cresta ovest fino passo Adamello, alcune doppie di sicurezza ripercorrendo la mitica via Terzulli, ricordate che anche se "attrezzata" con alcune corde fisse è decisamente meglio, se non imperativo, non fidarsi di tutto quello che si trova, la via è una classica alpinistica da affrontare con la PROPRIA corda e non una ferrata; io stesso ho potuto constatare la fragilità degli spezzoni di corda, che sembrano in buono stato, ma che si sfilacciano e strappano al minimo pizzicamento.
Passaggio al rifugio Gnutti con annessa birretta e ritorno fino al put del guat in Val Malga.
Nel complesso la salita si è svolta a buonissimi ritmi, vetta affollatissima, mai vista tanta gente in una sola giornata, approfitto per salutare il gruppone di Colere (47 solo loro).
Ore 21.30, finalmente a casa, solo dopo aver risolto qualche piccola incognita, tipo come scendere dalla Val Malga, a come risalire fino a Fabrezza a riprendere l'auto, ma è andato tutto bene e di questo non ci si può lamentare.
A presto
Beppe
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