lunedì 20 dicembre 2010

AI "BLOCCHI" di PARTENZA...CAPODIPONTE

(in foto il "Mammut" come si presentava all'inizio della cura)

Come anticipato nelle news, posso mostrarvi orgoglioso quello che è il risultato di due lunghi anni di lavoro; passati non sempre a "lavorare", spesso anche ad arrampicare, ma spesso a pulire, spazzolare, picconare, costruire,diserbare e tagliare.
Già, preparare una se pur piccola zona dove arrampicare costa sacrificio, tanto lavoro, tanto da non vedere mai la fine e di questo non mi voglio prendere il merito, ma voglio ringraziare il mitico Gian, l'Indiana Jones della situazione, che con il suo costante lavoro e impegno è un continuo fermento di idee e nuovi posti da scoprire e valorizzare.
Valorizzare sì, perche c'è chi crede ancora in questo sport, nella possibilità non remota di generare ricchezza in quello che facciamo, interiore e fisica, di dare una possibilità di sviluppo diversa alla nostra Valle per noi e per le generazzioni future, perchè il nostro lavoro e impegno non rimanga un mero sfogo di "volontariato locale".
Voglio inoltre ringrazziare Greta, Berni, Mauri, Sergio, Claudio, Giovanni e tutti i ragazzi del Graffiti Climbers che hanno reso possibile tutto questo.

A presto le recensioni, una per una, di ogni singolo blocco tutte scaricabili in formato pdf.

mercoledì 10 novembre 2010

martedì 24 agosto 2010

MOUNT ADAMELLO: 21-08-2010

Vista dell'Adamello da Passo Salarno

Andrea on roccette way

Ruggero e Lorenzo in vista della cima

Il Red team, così saprannominato in vetta

Io e il fratello, ultimi istanti di relax prima della discesa

Considerazioni: partenza il venerdì sera alla volta del rifugio Prudenzini, al gestore e al personale vanno tutti i nostri più sentiti ringraziamenti per il trattamento e l'ospitalità, un grazie per la carbonara (squisita!) e per l'arancino (squisito anche quello) , ma soprattutto un grazie per averci fatto sentire come a casa. Sabato mattina sveglia prestissimo, obbiettivo Monte Adamello, direzione passo Salarno, il sentiero sale regolare risultando estremamente camminabile, l' attraversamento del pian di neve, anche se fisicamente meno impegnativo è risultato un calvario, la temperatura percepibile era da forno crematorio. Risalita dalle "roccette", con qualche breve pezzetto di arrampicata, fino alla campana in vetta. Discesa lungo la cresta ovest fino passo Adamello, alcune doppie di sicurezza ripercorrendo la mitica via Terzulli, ricordate che anche se "attrezzata" con alcune corde fisse è decisamente meglio, se non imperativo, non fidarsi di tutto quello che si trova, la via è una classica alpinistica da affrontare con la PROPRIA corda e non una ferrata; io stesso ho potuto constatare la fragilità degli spezzoni di corda, che sembrano in buono stato, ma che si sfilacciano e strappano al minimo pizzicamento.
Passaggio al rifugio Gnutti con annessa birretta e ritorno fino al put del guat in Val Malga.
Nel complesso la salita si è svolta a buonissimi ritmi, vetta affollatissima, mai vista tanta gente in una sola giornata, approfitto per salutare il gruppone di Colere (47 solo loro).
Ore 21.30, finalmente a casa, solo dopo aver risolto qualche piccola incognita, tipo come scendere dalla Val Malga, a come risalire fino a Fabrezza a riprendere l'auto, ma è andato tutto bene e di questo non ci si può lamentare.

A presto
Beppe

giovedì 12 agosto 2010

MELLOBLOCCO - The Passion - 2/2

Troppo bello..."Melloblocco...Mellosballo...Mellosciallo" recitava così una ragazza incontrata li la scorsa estate, ma il bello, è che guardate chi c'è al minuto 6:33 del video...MITICI!

Corno Adamè: Adamellici riflessi turchese

Io e il fratello, sulla cengia d'arrivo..."tanta roba"

Andrea, mitico compagno d'imprese, in questa settimana di fatiche...

Mauri, l'ultimo ad aggregarsi alla compagnia, ma non per questo il suo contributo alla spedizione è stato meno importante...
Paolo in apertura sullo splendido primo tiro...

Infine, maestoso il Corno Adamè, teatro naturale alla magnifica via.

Considerazioni: in una valle dimenticata, soprattutto dagli arrampicatori odierni, si erge sopra di noi maestoso questo enorme massiccio granitico, composto dal Corno Adamè, anticima e cima del Monte Fumo; in epoche passate, intorno agli anni 90' la valle visse il suo massimo splendore, con aperture di nuove vie e scoperte di nuovi itinerari, per ritornare poco dopo, di nuovo allo stato di disinteresse e abbandono più totale.
Con grande interesse dei più, ma personalmente soprattutto gioia, l'anno scorso una spedizione di "forestieri" (i local amano definire così le persone che vengono da fuori) hanno riscoperto la valle e dato vita a due splendidi itinerari:"Adamellici riflessi turchese" per l'appunto e "La ballata dei graniti dimenticati"; nella fattispecie Amadio Paolo e Degiovanni Marco al quale vanno i miei più sentiti complimenti per il lavoro svolto su "adamellici riflessi turchese".
Purtroppo, ho una critica da muovere verso gli scopritori: la via è difficilmente raggiungibile e segnalata alquanto male, soprattutto lo "start", poi però la roccia talmente bella e la chiodatura così ben fatta fanno dimenticare le ore di cammino alla ricerca dell'attacco.
La via ha uno sviluppo totale di 250m, 5 tiri su roccia compattissima e stupenda, ogni tiro è morfologicamente perfetto, cercando sempre o quasi i punti deboli di salita, senza mai esagerare con il facile, ne con il troppo duro.
La chiodatura, tutta a fix misti del 10 e 8, è da manuale, senza essere una palestra, ma neanche un calvario psicologico da fiondoni chilometrici; un piacere puro di arrampicata costante e continua in ambiente.

Complimenti ancora...anche se sarò decisamente meno buono con "la ballata dei graniti dimenticati".

Beppe

martedì 3 agosto 2010

Reportage di una settimana da "SPALMATI":

In doppia dalla magnifica guglia
Campanile di Val Salarno

Andrea in apertura sul diedro bianco

Considerazioni: lungo avvicinamento, se non lunghissimo, circa 4 ore dalla macchina, carichi come muli, paesaggio selvaggio e viste mozzafiato; da qui si dominano le vallate Adamè e Salarno, la vetta è stupenda e molto scenica, l'arrampicata altrettanto ma i soli primi due tiri non regalano grandi emozioni, III/IV a tratti anche II, poi il bellissimo tiro del diedro V+ e si è già in cima, si recupera il socio e alla punta mancano solo 10 metri. Foto di rito e ci si sta già preparando per la doppia che porta alla cengia più sotto, da qui si traversa una ventina di metri, ci si rimette lo zaino in spalla e ricomincia la lunga discesa.
Rettifica relazione: in via non esistono chiodi, solo la S3 è attrezzata per la calata, due chiodi, materiale consigliato un paio di chiodi, cordoni per lame e soste e una seriata di friend piccoli, utile n°3 e n°0.5 BD.

Primo tiro di "soffio di Pietra"

Quando si dice "SPALMATO"

Paolo quasi in sosta uno (soffio di pietra)
imperativo spalmarsi

Considerazioni: purtroppo stavolta è stata la grandine a fermarci, risolto il primo tiro di VII- ci siamo dovuti calare dalla prima sosta, la placca ormai bagnata risultava impraticabile.
Anche qui, ma capirete poi perchè, le chiodature sono disarmanti, il primo tiro duro è accettabile, se non calcolate che tra il quarto e il sesto spit ci sono almeno 12 metri; vi state chiedendo dove sia finito il quinto? semplice, c'è, ma a lui non è stata concessa la fortuna di avere una piastrina e un dado attacati.
La cosa non sarebbe così scandalosa, se non fosse che il "fattaccio" è menzionato anche in relazione...mah?
Dalla S1, abbiamo optato per un ritiro d'emergenza, ma il secondo e il terzo tiro, entrambi da 40 metri hanno ciascuno 2spit.
Che dire, forse la placconata più bella di tutta la valle meriterebbe decisamente più attenzione, tanto di cappello a chi si è impegnato e prodigato ad aprire così belli itinerari; piantare uno spit non è solo vessillo di conquista, è anche responsabilità verso la montagna e verso chi la fruisce.


Sempre sosta uno per i fratelli, ma stavolta siamo
su "specchio delle mie brame"ogni tanto
è buona cosa dare una sbirciatina alla relazione...no?

Paolino sul primo tiro di "specchio delle mie brame"

Considerazioni: l'avvicinamento stavolta è un pò più morbido, in 2 orette e mezza si è all'attacco, un pò difficile da travore, la scritta alla base è completamente andata via, il primo tiro non è eccessivamente impegnativo ma dall'ultimo chiodo alla sosta bisogna risalire con le mani nell'isiga, su piccole cengie erbose, e la cosa non è molto entusiasmante.
Storia molto diversa per la seconda lunghezza, ad una quindicina di metri dopo la S1 si trova il primo spit, poi piccolo boulderino d'ingresso in un insidioso canale/colatoio, il secondo spit è ad una distanza siderale (15 metri almeno), l'errore comporterebbe un fiondone disastroso sulla placca sottostante, e non so quanto il gioco regga la candela.
Dalla S2 in poi si rimonta la bellisima e altrettanto facile placca di IV sovrastante, fino alla S3; il rietro dal sentiero del passo poia.
Sinceramente, itinerario interessante ma la chiodatura sarebbe decisamente da rivedere, non credo che un paio di spit in più sul secondo tiro (6a+) andassero ad intaccare il valore della via, come non credo che la difficoltà oggettiva di una via, dipenda, o possa dipendere dalla chiodatura più o meno assasina.

Buona arrampicata a tutti

Beppe



giovedì 29 luglio 2010

Campanile di Val Salarno:
Ieri colpo grosso, si puntava alla classicissima e temutissima vetta del campanile; ma non per la normale, sullo spigolo, bensi ad "omicidio colpeso" direttissima che attacca la placconata centrale dell'accuminata e vertiginosa guglia granitica.
I primi due tiri, su placche molto semplici e divertenti poi, attacco al bellissimo diedro bianco che rimonta fino quasi la cima, di un V° d'altri tempi, ultimo tiro di una decina di metri scarsi, ancora non banale, per la foto di rito abbracciati al puntone.
Durante le doppie, come al solito, il clima si è fatto un poco più ostile e a farci compagnia è arrivata, prima la nebbia, poi la pioggia, per un rientro..."rinfrescante!".
In questi giorni poi sono venute tante altre ascese, ma questa è un'altra storia.
Un saluto e un ringraziamento ai compagni di salita Paolo e Andrea, senza la quale sarebbe stato impossibile arrivare in cima; stavolta, ce ne hanno messa un gran tanto di "pompa"....GRANDI!

venerdì 23 luglio 2010

Manco la fortuna, non il coraggio:
Oggi ennesimo tentativo per liberare il terzo tiro (Cavallo pazzo), quasi arrivati alla soluzione del rompicapo, dopo infinite difficoltà, si è scatenato sulla spedizione un'uragano di proporzioni bibbliche, che volenti o dolenti ci ha costretto a ripiegare, purtroppo; con caparbietà si replica domani, allora, si spera, sarà il draco a piegarsi!

giovedì 8 luglio 2010

Come nasce una via...

Per ora siamo solo al secondo tiro; dalla sosta sulle spine del Draco, i due grossi lamoni a sinistra, si scorge oltre lo scivolo la lucida placca del draco; maestosa, verticale, si nasconde ai nostri occhi la soluzione a questo rompicapo di appoggi e fessure, lungo ancora è il percorso per i nostri avventurieri.

Riusciranno?...riusciremo a risolvere il terzo tiro?...al tempo largo a sentenza!

mercoledì 7 luglio 2010

Oggi è nata "Cavallo PAZZO"...

Sul bordo esterno dell'ATLANTE (spalla dell'atlante)...a breve la relazione completa della via, per ora foto plastica in movimento dell'uscita verso la S2, dentro l'infinito camino terminale del tiro (praticamente inproteggibile).

giovedì 13 maggio 2010

Il traverso...si si si...
Mello...lasciamo stare...
Mello fuoco...
Mello ZOMBIE...
Gian Gian lettura...
Placca...(6c)...?mmm?
Mauri e Adam, fantastici...
NO comment!
Grandi pulizie...
Adam ormai fuori da "Crazy Snake" (8b)

martedì 11 maggio 2010


Noi e il grande ADAM, dopo aver appena chiuso Crazy Snake (8b)

Settimana dura in Val di Mello per la compagine della Valle, settimana di tenda, acqua, blocchi, sofferenza psicologica e fisica a camp4(cosi è stato ribattezzato il campo base al camping Sasso Remenno). Dita spellate e mani rovinate, tacche dure, durissime e svasi bagnati che non tieni, tormentati di continuo dalle condizioni meteo avverse; ma anche piccole soddisfazioni, gioie e momenti speciali con gli amici di sempre e con quelli che rivedi dopo un anno.
Gli amici nuovi come Adam, un grande in tutto, un grande nella sua immensa semplicità. Purtroppo non bastano poche righe a raccontare quello che è stato per noi il Mellobocco quest'anno.
Un grazie sincero a tutti per questa festa meravigliosa dell'arrampicata.

giovedì 6 maggio 2010

Purtroppo siamo al 5 di maggio ma il cattivo tempo non ci molla. Domani telefonata pre partenza per ragguagli situazione metereologica Val di mello.
MELLOBLOCCO stiamo arrivando!

lunedì 26 aprile 2010

PREVISIONE PER MARTEDÌ 27 APRILE 2010
Stato del cielo: Per la prima parte della giornata ovunque molto nuvoloso. Dalla tarda mattinata, prime schiarite sparse in pianura. Dal tardo pomeriggio, in pianura poco nuvoloso e in montagna addensamenti residui.
Precipitazioni: diffuse da deboli a moderate. Più intense nella prima parte della giornata e in esaurimento dalla tarda mattinata, salvo su Alpi e Prealpi dove permane la possibilità di isolati piovaschi nel pomeriggio. Nelle prime ore dalla giornata e fino al mattino molto probabili temporali in pianura, sulle Prealpi e sui settori alpini occidentali. Neve oltre 2000 metri.
Temperature: minime e massime in lieve diminuzione. In pianura minime tra 11 e 13 °C, massime tra 19 e 21 °C.
Zero termico: inizialemente attorno a 2400 metri, in risalita fino a 2700 metri in serata.
Venti: in pianura da deboli a moderati orientali, in montagna da deboli a moderati tendenti a ruotare e a disporsi da nord in serata.




Bollettino meteo preso da:http://www.arpalombardia.it/meteo/bollettini

venerdì 23 aprile 2010


Riscaldarsi...area Massi delle Sante (Capo di Ponte)
Ciao a tutti, sono nuovissimo di qua, l'obbiettivo di questo blog è di dare voce a tutto quello che è il movimento verticale della bellissima valle in cui vivo, dall'arrampicata allo skialp, dal boulder al freeride.
Voce al lavoro che si sta facendo per promuovere la montagna, voce ai progetti di nuove falesie e nuovi spazi boulder; recensioni e reportage sui luoghi e le persone che si stanno impegnando per far avvicinare sempre più gente al mondo dell'arrampicata e del freeride, voce ai personaggi che popolano la nostra montagna e che del vivere in montagna hanno fatto uno stile di vita, a volte stravagante ma di sicuro unico e sincero.